MILAN, italy

Il rapporto escort cliente: Cosa pensano le accompagnatrici dei propri acquirenti?

Il rapporto escort cliente: è sempre tutto rose e fiori? Ci sono dei problemi?

Cosa si nasconde dietro la prestazione sessuale contro pagamento a livello psicologico tra meretrice e consumatore finale?

Lo abbiamo chiesto a diverse escort di lusso presenti in rete alla voce annunci accompagnatrici di alto livello.

Il rapporto escort cliente: delusioni e sorprese

La prima a raccontarci quel che accade tra escort e cliente è una escort di lusso di Roma, Chiara:

“All’inizio l’idea di fare soldi facilmente e godendo mi piaceva. I guadagni erano alti e i clienti tutto sommato gentili e dalle pretese ordinarie.

Io volevo solo  divertirmi e sentirmi indipendente. Poi col tempo mi sono resa conto che tutto ciò che stavo vivendo era solo un grande inganno e la dimostrazione che non davo valore alla mia anima e alla mia necessità di essere amata sinceramente. Poi, per sopportare lo schifo che provavo per quegli uomini orrendi, grassi e  pretenziosi, ho cominciato a bere, a farmi di psicofarmaci. Ad un certo punto ho capito che mi stavo distruggendo e ho smesso”.

Un’altra accompagnatrice delusa è Rosanna, escort di lusso a Bologna:

“Ho iniziato a svolgere questa professione per sfizio, per noia e perché volevo farmi parecchi soldi e vivere bene, ma poi ho compreso che mi stavo suicidando.  Ho capito, grazie anche all’aiuto di una psicoterapeuta, che ero affetta da una forma di depressione occulta, che mi disprezzavo, che soffrivo di una profonda disistima di me. Ho sofferto violenze indicibili in famiglia: i miei genitori erano pazzi, dei malati mentali. Ho solo cercato di scappare velocemente da quella realtà, finendo però dalla padella alla brace.

Ora mi sono specializzata nel sadomasochismo, sono una Mistress a Milano, adoro il BDSM perché in questo contesto i clienti sono sotto il mio comando, pagano bene e non faccio per nulla sesso”.

Il rapporto escort cliente: dimenticarsi di sé

Ad aggiungersi alle deluse, giunge Katarina, accompagnatrice di alto livello a Venezia:

“Ancora non riesco a capire come io abbia fatto per anni ad accettare determinate condizioni di vita, una non esistenza direi, un torpore simile alla pre- morte, una assenza dell’anima ma anche del cuore. Per poter andare avanti come un robot, bevevo alcool come se non ci fosse un domani. Era d’altronde l’unico modo per accontentare le richieste di vecchi maiali che, solo per il fatto di pagarti, pensano di rubarti l’anima e la dignità. Ebbene, per un po’ è andata così, ci sono riusciti ad uccidermi, ma poi sono risorta e ho detto basta. Ora sono io a scegliere i miei clienti, non è più il contrario”.

Anche Luisa, escort di lusso a Firenze, ci espone una condizione psicologica molto simile a quella raccontata dalla sua collega veneta e nel dettaglio ci riferisce:

Ero in uno stato di narcosi totale, non ero più io. Il mio corpo era scisso dalla mia mente e lontano anni luce dall’universo del mio cuore, dalle mie necessità emotive, che tra l’altro, rinnegavo costantemente.

I clienti non capiscono questo stato della mente, non ce la possono fare perché sono uomini, quindi biologicamente diversi. Credono che alle escort piaccia davvero darsi via, si convincono che noi abbiamo esigenze sessuali esasperate. No, non è così, poveri idioti. Ora ho il mio gruppo di 5 o 6 clienti intelligenti ed empatici e non ne voglio conoscere altri”.

Il rapporto escort cliente: giungere ad odiare l’uomo

Marianna, escort di lusso a Verona , litiga con se stessa ogni giorno per continuare a svolgere la professione di cortigiana. Non sopporta di avere a che fare con clienti violenti, arroganti, obesi, puzzolenti, vecchi ma paganti purtroppo, e confessa:

 “Fatico a guardare negli occhi quegli esseri immondi, orrendi. Non li guardo neanche o mi vengono i conati di vomito, mi dimentico di me, divido nettamente il mio cervello dal resto del corpo, altrimenti non ce la farei. Poi a casa, se e quando ci ripenso, mi vedo distante da me e mi dico che no, non ero io, era un’altra persona”.

Pure Michelle, escort di lusso a Prato detesta il lavoro che svolge ma non può fermarsi per motivi economici:

“Sono giunta ad odiare gli uomini. Sono tutti bugiardi, falsi, tutti loro hanno una seconda e terza vita. La realtà di ciò che essi sono la conosciamo solo noi escort. Non so cosa sia peggio, se vivere nella inconsapevolezza delle mogli o nell’inferno fatto di verità di noi sex workers. Io sono costretta a continuare a vivere questa esistenza disgustosa perché mi sono lasciata col mio ex compagno e ho due figli da mantenere.

Non potrei assicurare loro un discreto futuro se mi mettessi a far la cassiera. Una cosa voglio far sapere al mondo però, ovvero la pericolosità degli alcolici che per gli uomini rappresentano un momento di svago mentre per noi accompagnatrici una droga da cui si diventa facilmente dipendenti. Perché? Perché chi ci può dare il coraggio di scoparci questi esseri ripugnanti?

Mi viene in mente Asia Argento, che escort non è, ma che pur di far carriera, ha accettato di trascorrere qualche notte con un uomo potente. Ebbene, io le credo quando dice che il maiale si è approfittato di lei, della sua fragilità e che quello che ha subito lei è stato uno stupro a tutto gli effetti, ma vai a raccontarlo alle donne normali, o pseudo tali. Ma che ne sanno loro…”

Il rapporto escort cliente: la contro illusione del fruitore del sesso

Vania, escort di lusso a Forte dei Marmi ci fa una disamina molto interessante di quel che succede nella mente dell’acquirente medio:

“I clienti sono convinti che alle escort piaccia essere puttane e quindi si comportano con loro secondo uno schema che corrisponde al ‘Io pago, tu stai zitta, accetti e ubbidisci perché il potere è in mano mia e tu sei solo un corpo de-pensante’. In pratica pensano che esborsare denaro conceda loro il potere di Dio, ma in maniera sadica e tendenzialmente pericolosa.

Molti di questi bravi mariti in realtà a casa sono dei deboli, sudditi di mogli che li prendono a sberle, metaforiche e non, oppure dei single emarginati e anche misogini. A mio avviso, a questi omuncoli piace cercare le ragazze più affrante dalla vita proprio per esercitare una illusione di potere sui soggetti più deboli”.

Può nascere un amore sincero tra meretrice e consumatore?

A questa domanda risponde Nadine, topclass escort lusso di Milano

“Spesso sono alle prese con quelli che oggi si definiscono Incell, ovvero uomini soli, disperati, strambi, con problemi relazionali di vario tipo. Pur di non pagare, si inventano che vorrebbero toglierti dal mercato per mostrarti il vero amore. Tutte balle. Alla fine sono tutti uguali. Se dai loro un dito, si prendono il braccio. Pagando si illudono di essere i Redpillar che vorrebbero essere, invano. Che siano Alfa o Beta i maschi alla fine sono tutti uguali. Se li metti nelle stesse condizioni, si comportano nella stessa maniera. Il piacere che li accomuna è quello del possesso, della vendetta, della sottomissione della donna.  Il meretricio è un mercato di bugiardi e di malati psichiatrici”

 

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