Escort di lusso e serial killer: siamo sempre più terrorizzate di incontrare un maniaco pericoloso. Esempi di Casi Famosi

Escort di lusso e serial killer: siamo sempre più terrorizzate di incontrare un maniaco pericoloso. Esempi di Casi Famosi

Escort di lusso e pericoli vari. l mondo dei serial killer ha sempre terrorizzato il pubblico, alimentando una vasta letteratura e una moltitudine di studi scientifici. Una delle caratteristiche più intriganti e cruciali per comprendere questi individui è il loro modus operandi, ossia il modo in cui pianificano e compiono i loro crimini. Ogni serial killer sviluppa un modus operandi unico, influenzato da vari fattori psicologici, sociali e personali. Le accompagnatrici di alto livello proprio per necessità lavorative, frequentano spesso dei corsi per capire se hanno a che fare con dei serial killer o con persone magari bizzarre ma tutto sommato normali.

Grazie alla cultura delle cortigiane di classe che abbiamo contattato in rete su siti di annunci di accompagnatrici di lusso, esploreremo le principali differenze nel modus operandi dei vari serial killer.

Escort di lusso e serial killer: Motivazione e Tipologia di Vittime

Sara, accompagnatrice di lusso a Firenze Prato Arezzo,ha frequentato un corso per comprendere le motivazioni e la tipologia delle vittime che sceglie l’assassino seriale e ci racconta: «Uno dei primi elementi che differenzia il modus operandi dei serial killer è la motivazione dietro i loro crimini e la tipologia delle loro vittime. Le motivazioni possono essere molteplici e variano significativamente tra un killer e l’altro:

Edonisti

Ted Bundy è un esempio classico di killer edonista. Egli era spinto dal piacere e dall’eccitazione che provava nel compiere i suoi crimini. Le sue vittime erano principalmente giovani donne che attirava con il suo aspetto affascinante e la sua eloquenza. Bundy, per esempio, spesso fingendo di essere ferito o in difficoltà per attirare l’attenzione delle sue vittime, le conduceva in luoghi isolati dove le aggrediva e le uccideva.

Missionari

David Berkowitz, noto come il “Figlio di Sam”, è un esempio di killer missionario. Credeva di avere una missione superiore, guidata da voci che diceva di sentire, per uccidere giovani coppie. Berkowitz si muoveva principalmente nelle ore notturne e colpiva coppie parcheggiate in auto o in luoghi appartati, sostenendo di essere guidato da un demone che abitava nel cane del suo vicino. Io infatti, come escort, mi rifiuto di appartarmi in auto con un cliente, anche se conosciuto. Non si sa mai con chi si ha a che fare!»

 

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Accompagnatrici di lusso e serial killer con la mania del controllo

Giulia, escort di alto livello a Bolzano Trento Trieste, ha letto molti libri di psicologia e criminologia perché è laureata in scienze dell’educazione, e quindi per lei è facile reperire determinati documenti e frequentare corsi appositi. Ci racconta quanto segue:

«Come tutte le mie colleghe accompagnatrici top class di lusso, devo tenermi aggiornata e stare molto attenta alle persone che frequento, quindi mi documento. Tra i vari studi che ci sono fatti su serial killer, ne ho letto uno che parlava di certe particolarità tipiche di questi malati di mente, e nello specifico:

Potere Controllo

Dennis Rader, conosciuto come BTK (Bind, Torture, Kill), desiderava esercitare il controllo assoluto sulle sue vittime, prolungando l’agonia per sentirsi potente. Le sue vittime erano selezionate a caso, ma erano scelte per la facilità con cui poteva dominarle. Rader spesso osservava le sue vittime per settimane prima di attaccarle, rompendo nelle loro case, legandole e torturandole prima di ucciderle. Per non parlare del modo in cui questi assassini uccidono vittime per esempio per:

Strangolamento

Ted Bundy utilizzava spesso lo strangolamento per uccidere le sue vittime, un metodo che gli permetteva di sentire il controllo fisico diretto sulla vita e sulla morte delle sue vittime. Bundy, che ha confessato l’omicidio di almeno 30 donne, talvolta utilizzava oggetti contundenti per colpire le sue vittime prima di strangolarle.

Armi da Fuoco

David Berkowitz preferiva usare una pistola per uccidere le sue vittime, il che gli permetteva di mantenere una certa distanza fisica durante l’atto. Tra il 1976 e il 1977, Berkowitz terrorizzò New York, uccidendo sei persone e ferendone sette, scegliendo vittime a caso e sparando loro con un revolver calibro .44.

Accoltellamento

Jack lo Squartatore, il famoso serial killer di Londra, è noto per aver accoltellato e mutilato le sue vittime, riflettendo una rabbia intensa e un desiderio di infliggere dolore. Attivo nell’autunno del 1888, Jack lo Squartatore prese di mira principalmente prostitute nel quartiere di Whitechapel, spesso rimuovendo organi interni delle sue vittime come parte del suo macabro rituale. Non vorrei mai finire nel cassonetto dell’immondizia per essermi fatta accecare dal denaro!»

Top class escort di lusso e serial killer: pianificazione e preparazione

Iris, è una splendida escort di lusso a Pisa Arezzo Livorno, laureata in psicologia e si prepara a dare un master in Criminologia. La sua cultura sugli assassini seriali è importante ed ecco cosa ci svela:

 «Il livello di pianificazione e preparazione varia enormemente tra i serial killer, esistono infatti quelli:

Organizzati

Ted Bundy era noto per la sua meticolosa pianificazione dei crimini. Selezionava attentamente le sue vittime e preparava alibi. Era ben integrato nella società e aveva un aspetto “normale”. Bundy spesso usava travestimenti e cambiava il suo aspetto per evitare di essere riconosciuto. Aveva una notevole intelligenza e una personalità carismatica, che utilizzava per avvicinare le sue vittime.

Disorganizzati

Richard Chase, conosciuto come il “Vampiro di Sacramento”, agiva impulsivamente, senza pianificazione premeditata. I suoi crimini erano caotici e lasciavano molte prove. Aveva difficoltà a mantenere relazioni sociali e un lavoro stabile. Chase, affetto da gravi disturbi mentali, credeva che il suo sangue fosse contaminato e che solo bevendo il sangue delle sue vittime poteva purificarsi.

Rituali e Feticci

Molti serial killer sviluppano rituali o feticci che diventano parte integrante del loro modus operandi:

Trophy Collection

Jeffrey Dahmer è noto per prendere trofei dalle sue vittime, come parti del corpo, per rivivere l’esperienza del crimine e soddisfare le sue fantasie necrofile. Dahmer, attivo tra il 1978 e il 1991, uccise 17 giovani uomini, spesso conservando parti dei loro corpi nel suo appartamento come souvenir. La sua metodologia includeva anche la pratica della necrofilia e il tentativo di creare “zombie” mediante iniezioni di acido nel cervello delle vittime. Insomma, fare la escort non è un così grande affare se non ci si documenta a dovere. Ecco perché la maggior parte di noi chiede una caparra: così se dovesse capitarci qualcosa, gli investigatori riuscirebbero con facilitò a risalire all’assassino».

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Escort di alto livello e serial killer: il posizionamento del corpo delle vittime

Lili, escort accompagnatrice di lusso e di alto livello a Roma, è giovanissima e molto naif. Ha appena iniziato la nobile professione della cortigiana e ha molta paura. Influenzata dalle sue colleghe che la spingono a informarsi circa i pericoli che le escort di lusso corrono, quotidianamente, piano piano si sta documentando e ci racconta:

«Mi faccio proteggere da un bodyguard, ma non è abbastanza, Sono terrorizzata da certi clienti, soprattutto da quelli che fanno uso di sostanze stupefacenti. Recentemente ho però scoperto che gli assassini non sempre sono drogati, sono solo pazzi da legare naturalmente, come per esempio Il killer Zodiac, che spesso inviava messaggi criptici alla polizia e ai giornali, cercando di manipolare e giocare con le forze dell’ordine, anche se non disponeva i corpi in modi specifici. Attivo negli anni ’60 e ’70 nella zona di San Francisco, Zodiac uccideva le sue vittime in modo variabile, usando pistole e coltelli, e lasciava messaggi codificati che sfidavano la polizia a risolvere i suoi enigmi».

Accompagnatrici di alta classe e serial killer: i fattori geografici

Rose, escort di lusso a Milano, è di una bellezza disarmante. E’ dolcissima, raffinata, una bambolina. Sembra la Barbie, eppure ci racconta di essere stata vittima di diversi tentativi di stupro e di aver preso anche le botte da dei clienti cocainomani e in preda ai fumi dell’alcool: «All’inizio si pensa sempre che certe cose succedano agli altri e invece ti ritrovi con il naso tumefatto e un braccio rotto causato da un cliente che all’inizio sembrava normale e che invece poi si è rivelato un mostro di violenza. Da qualche mese infatti chiedo che mi si invii un anticipo, così so con chi avrò a che fare: nome, cognome, indirizzo. Leggevo che la scelta del kuogo del crimine del serial killer dipende anche da fattori geografici:

Nomadi

Ted Bundy si spostava frequentemente tra diversi stati negli Stati Uniti, rendendo più difficile il suo arresto. Uccideva in diverse giurisdizioni per confondere le forze dell’ordine. Bundy utilizzava la sua vasta conoscenza della legge e del sistema giudiziario per eludere le catture, spostandosi da Washington, Utah, Colorado, fino alla Florida, dove fu infine catturato.

Stanziali

John Wayne Gacy, noto come il “Killer Clown”, agiva principalmente nella sua casa a Chicago, dove attirava le vittime e le seppelliva nel seminterrato. Gacy, attivo negli anni ’70, uccise almeno 33 giovani ragazzi, molti dei quali seppelliti sotto la sua casa. La sua posizione stabile gli permetteva di conoscere bene la comunità e di scegliere vittime facilmente accessibili. Non mi fido molto degli stranieri, li faccio venire in hotel e mai in casa».

Escort di lusso e serial killer:

asiatici tra pomelli e seni mozzati. Valentina, top class escort lusso a Milano Boogna Roma, è laureata in lingue orientali e conosce perfettamente tutto ciò che riguarda l’Est, assassini inclusi. Ecco cosa ci racconta: « Cinesi, Coreani e Giapponesi hanno vivono un erotismo veramente atipico agli occhi di noi occidentali. Si eccitano in maniera assurda. Una sera un milionario asiatico mi ha pagato 3000 euro affinché io leccassi i pomelli delle porte della stanza d’albergo, ma ne ho beccati anche un paio che mi hanno fatto veramente paura. Mi hanno legata e minacciata col coltello. Volevano tagliarmi i seni e buttarli dalla finestra. Fortunatamente c’era il mio bodyguard imboscato sul corridoio e sentendomi urlare ha chiamato la sicurezza. Non so come sarebbe andata a finire, ma ho vissuto un brutto quarto d’ora, Poi ho letto sui giornali inglesi che due asiatici avevano fatto a pezzi una escort di Londra in pieno giorno e in un hotel di lusso. Ho avuto i brividi, probabilmente erano loro, gli stessi con cui ho avuto problemi anche io. Mai più, insomma. Mi rifiuterò per sempre di fare giochi pericolosi». 

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