escort a 23 anni: “Ho iniziato per pagarmi gli studi, ma non voglio smettere, guadagno 300mila euro l’anno” Per evitare i pezzenti chiedo un anticipo”
FIAMMETTA (http://topclass-escort-lusso.local/model/escort-lusso-venezia-verona-padova-jesolo/ )che lavora in tutta Italia, ha 23 anni, studia e lavora come escort.
Ha iniziato questo mestiere un po’ per gioco, poi ha usato quei soldi per pagarsi l’università. Oggi, come racconta ai microfoni di Radio Cispino guadagna 400mila euro l’anno e vive nel lusso.
È soddisfatta di quello che fa, nonostante mamma e papà non sappiano nulla di come si guadagni da vivere. Prima di arrivare a scegliere questa vita, la ragazza faceva la barista e la cameriera.
“Il datore di lavoro ogni tanto mi toccava il sedere”, mi faceva continue battutine, mi diceva che se mi fossi messa con lui mi avrebbe fatto ricca, mi avrebbe fatto star bene. Ma era brutto, pesante, così me ne sono andata, mi sono licenziata”, racconta ricordando il periodo in cui lavorava in un bar.
L’anno successivo, l’ultimo del liceo, insieme a un’amica, la ragazza decise di pubblicare un annuncio. “Dopo poche ore è arrivata la prima telefonata. Siamo andate in coppia”.
“Non sapevamo nemmeno quanto chiedere. Alla fine abbiamo preso 200 euro per due ore in due. Praticamente niente. Per lei l’esperienza fu traumatica, ha smesso subito. Per me non più di tanto. Così ho continuato. Per mettere dei soldi da parte, essere indipendente, pagarmi gli studi senza pesare sulla mia famiglia”.
Poi le chiamate sono aumentate, dovevo spostarmi. L’80% dei clienti non si presentava, mi faceva perdere tempo. Tornavo a casa incazzatissima.
Da allora ho deciso che ai nuovi clienti era necessario chiedere una garanzia, una caparra, come se dovessero affittare un appartamento: CHI AFFITTEREBBE UN APPARTAMENTO A CHI NON HA LA BUSTA PAGA?
Il mio tempo è denaro e non ho proprio voglia di avere a che fare con degli idioti che si masturbano al telefono o peggio ancora per email.
Se non si fidano cavoli loro, non devono avere a che fare con me, vadano a puttane da 50 euro per 10 minuti.
Queste bestie devono capire che io sono troppo bella e perfetta per rischiare di farmi ammazzare magari, da qualche maniaco sessuale.
Studiare le piace, la sua media è alta e l’anno prossimo conseguirà una laurea. Già sa, però, che una volta concluso il ciclo di studi non lascerà il lavoro da escort. “Il gusto del proibito mi eccita”, afferma la ragazza alla radio.
“Mi piace essere la trasgressione di uomini facoltosi che pagano un sacco di soldi per passare del tempo con me. Sono una escort di lusso a Padova, una cosa bella e costosissima, un regalo solo per pochi eletti. Nell’ultimo anno ho guadagnato più di 200mila euro, se voglio una cosa me la compro”, continua soddisfatta.
“Tra pochi giorni mi arriverà un’automobile cabriolet da 80mila euro, con quale altra professione potrei permettermi questo tenore di vita? Lavoro in tutta Italia, faccio dei tour da nord a sud, per incontrarmi ci sono uomini che mi chiamano anche con una settimana d’anticipo.
Per un’ora chiedo 600 euro, il sesso, anche quello vaginale, è rigorosamente protetto, perché ci tengo alla mia salute. Ma essere giovane, bella e italiana mi autorizza a chiedere di più rispetto a molte altre ragazze che fanno il mio stesso mestiere”.
A proposito dell’idea di rendere legale la prostituzione, Fiammetta si dice contraria: “I quartieri a luci rosse o le case chiuse toglierebbero il fascino del proibito a chi cerca certe avventure. E poi dovrei aprire la partita Iva e a quel punto non potrei più nascondermi. Che faccio, emetto fattura come escort? Mi pare improbabile”.
Fiammetta, però, non ha detto nulla del suo lavoro ai genitori.
Io sono felice del mio lavoro, non me ne vergogno, ma capisco che davanti ai genitori si faccia un passo indietro. Se mio padre o mia madre sapessero quello che faccio, non so se ce la farei ad andare avanti.
Non sopporterei le loro critiche, il loro giudizio. Non capirebbero che questo per me è un lavoro come un altro. A loro ho detto che faccio la segretaria part time in uno studio di avvocati”, conclude.